Chiunque possieda un dispositivo elettronico avrà a che fare anche con il suo caricabatterie. L’abitudine più comune riguarda i nostri smartphone ed è quella di ricaricarli durante la notte. Quasi inevitabilmente il caricabatterie, una volta staccato dal telefono, viene lasciato inserito nella presa. Ti riconosci anche tu in questo comportamento?
L’abitudine di lasciare attaccato alle presa di corrente il caricabatterie è davvero molto comune, ma quanto ci costa? Questo piccolo spreco di energia influisce davvero sulle nostre bollette? Scopriamolo in questo articolo!
I caricabatterie lasciati nelle prese della corrente influiscono molto sulle bollette: bufala o verità?
Sulla rete si trovano tantissime opinioni diverse sull’effettiva veridicità del grande consumo legato ai caricabatterie lasciati inseriti nelle prese della corrente. Alcune delle opinioni più estreme affermano che i costi di questa cattiva abitudine potrebbero influire sulle bollette anche di centinaia di euro.
Altre opinioni invece reputano questa abitudine come marginale e negano il dispendio di energia che viene generato. Come sempre la verità sta nel mezzo alle due versioni.
È infatti innegabile che, seppur minimo, ci sia un dispendio di energia lasciando il caricabatterie inserito nella presa della corrente. Questo può essere facilmente provato dal lieve calore che viene emanato dal caricabatterie.
La dispersione di energia dunque c’è, ma di quanto effettivamente ci dobbiamo preoccupare?
Quanto è il costo effettivo di questa cattiva abitudine?
Lasciare un caricabatterie attaccato al muro è un’abitudine molto comune, che tutti facciamo senza pensarci troppo. A fine mese però sulla bolletta della corrente può incidere in modo negativo e aumentare la nostra spesa.
Quantificare in maniera precisa però il prezzo di questa abitudine non è possibile. L’ammontare del prezzo infatti dipende da troppi fattori per essere determinato con esattezza.
Il prezzo può infatti dipendere ad esempio dalla dimensione e potenza del caricabatterie, e del numero di elementi che si lasciano nelle prese.
Si può inoltre aggiungere che oltre al costo effettivo del consumo di corrente si ha un altro prezzo da pagare: quello dell’usura.
Il caricabatterie rimanendo nella presa non interrompe mai il suo funzionamento. Seppur con un’attività minima l’accessorio non smette mai di essere in funzione. Il costante utilizzo può far si che il caricabatterie si usuri prima del dovuto. Se il caricabatterie si rompe andrà sostituito e il prezzo da pagare può essere imputato all’abitudine di lasciarlo nella presa dopo il suo utilizzo.
Un altro aspetto da considerare è la potenziale pericolosità di questa abitudine
Abbiamo parlato nel paragrafo precedente del surriscaldamento dei caricabatterie lasciati inseriti nella presa di corrente. Seppur si tratti di un fenomeno marginale e di poco conto, può diventare un problema con l’andare del tempo.
Molti sono infatti gli incidenti registrati dovuti al surriscaldamento di questo genere di dispositivo, che per un malfunzionamento o per il troppo calore possono danneggiare i dispositivi ad esso collegati, fino a casi limite in cui si sono verificati degli incendi.
Ci teniamo a sottolineare che questi sono casi limite e che non è così comune che questi episodi si verifichino. Tuttavia la possibilità c’è ed è bene non rischiare.
In conclusione
Volendo tirare le somme di questo ragionamento riguardo il consumo di corrente legato ai caricabatterie inseriti nella presa, possiamo senza ombra di dubbio affermare che si tratta di una cattiva abitudine.
Seppur in maniera marginale e di poco conto si tratta di un comportamento anti ecologico che spreca energia in modo totalmente inutile.
Al di là dei costi per il singolo bisogna considerare l’enorme quantità di dispositivi che possediamo. Se sommiamo lo spreco che ogni caricabatterie legato ad uno smartphone può generare si arriva a cifre astronomiche.
Considerandolo quindi come uno sforzo per la collettività possiamo impegnarci per combattere questa cattiva abitudine.